ANGELA…, un dolore immenso

Angela, un dolore immenso, anni di lotta e di straordinario coraggio. Poi la crisi.  Mi trovavo in uno stato di prostrazione profonda, andavo avanti come un automa e non facevo altro che piangere.

Incominciai ad avere i più svariati disturbi fisici, oppressione al petto, mancanza di respiro, palpitazioni, tremori. Una notte mi sentivo così male che andai da sola al Pronto Soccorso, dove trovai una dottoressa molto paziente la quale capì il mio stato confusionale che non mi consentiva neppure di spiegarle i miei sintomi. Mi fece comunque fare tutti gli esami possibili dai quali risultò che non avevo particolari problemi cardiaci né respiratori.

Tuttavia non miglioravo. Troppe coltellate aveva ricevuto il mio cuore, ma era stato necessario ignorarle finché c’era stato bisogno di me; ora in questo vuoto in cui mi trovavo il dolore sgorgava incontenibile sotto forma di pianto che non riuscivo a contenere.

Finalmente un’amica del gruppo di auto-aiuto mi accompagnò da uno psichiatra specializzato in forme depressive, anche lì riuscii solo a piangere e la mia amica dovette parlare per me. Ci vollero molti mesi prima che le cure facessero effetto, dovetti tentare varie terapie, ma alla fine ci fu un risultato. Fu come se qualcuno mi stesse tirando fuori dalle sabbie mobili, come intravedere uno spiraglio di luce alla fine di un tunnel. Pian piano ho ritrovato il mio equilibrio e il gusto della vita.

Accetto con gratitudine e apprezzo particolarmente le cose belle che posso ancora avere come l’amore dei figli, un buono stato di salute, la possibilità di scoprire la bellezza nelle sue forme più varie, da una passeggiata in montagna ad un concerto, dal viso di un bambino ad un gesto di solidarietà.

Durante i tredici anni del mio calvario non avrei mai creduto di poter ancora guardare avanti con spirito positivo….